Scipionyx samniticus dal Sasso & Signore, 1998

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812
Classe: Dinosauria Owen, 1841
Ordine: Saurischia Seeley, 1887
Famiglia: Compsognathidae Cope, 1871
Genere: Scipionyx dal Sasso & Signore, 1998
Descrizione
Ad oggi l'unico scheletro fossile rinvenuto appartiene ad un esemplare giovane con preservate in eccezionale stato conservazione parti di tessuti molli ed organi interni; il reperto è stato soprannominato "Ciro" dalla stampa popolare italiana, che ha ampiamente pubblicizzato questo ritrovamento. L'olotipo e unico resto fossile conosciuto di questo genere è stato rinvenuto a Pietraroja (BN), ed è stato acquisito dall'Università di Napoli Federico II; dal 15 aprile del 2005 un calco di esso si trova presso il luogo di ritrovamento, al Paleolab, un museo realizzato presso l'area geopaleontologica di Pietraroja e altri al Museo Civico di Storia Naturale di Milano, al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno e al MUSE di Trento, mentre l'originale è custodito dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. l nome Scipionyx si divide in due radici: Scipio, che è stato attribuito in onore al geologo Scipione Breislack, che fu il primo a segnalare la presenza di pesci fossili nei dintorni di Pietraroja in provincia di Benevento nel 1798; onyx per gli artigli di cui sono munite le sue zampe, mentre samniticus in omaggio alla regione in cui è vissuto, il Sannio. Gli studiosi (senza fonte) ritengono che lo Scipionyx da adulto avrebbe probabilmente raggiunto la lunghezza di due metri per 1,30 m di altezza ed il peso di 20 kg circa. L'anatomia di questo animale era vagamente simile a quella del Velociraptor, con cui condivise l'infraordine, ma le due specie forse non facevano parte della stessa famiglia. Si nutriva di pesci e rettili (i cui resti sono stati ritrovati nello stomaco dell'esemplare ritrovato) e forse di piccoli invertebrati. Dal punto di vista della conservazione l'esemplare ritrovato è privo solamente della parte distale della coda e degli arti posteriori. La caratteristica eccezionale di questo fossile è la conservazione delle parti molli come l'intestino (in cui sono visibili alcune tracce del suo ultimo pasto), il fegato, la trachea, gli occhi, piccolissime porzioni della pelle e parti delle fasce muscolari. Anche grazie all'eccezionale conservazione di questi tessuti e all'individuazione delle tracce di ferro che al tempo erano parte dei globuli rossi, si è fatta sempre di più strada l'ipotesi che lo Scipionyx fosse un animale a sangue caldo. Visse 113 milioni di anni fa sulle rive dell'oceano Tetide, in un ambiente caratterizzato da lagune alternate con isole. Morì a pochi giorni di vita, probabilmente era un giovane appena uscito dal nido. L'animale finì travolto da una piena e fu trasportato in una laguna molto vicina alla riva finendo sepolto nel fondale privo di ossigeno. La non decomposizione ha fatto sì che il fossile sia giunto così ben conservato all'epoca attuale. Il sito fossilifero di Pietraroja è famoso per l'eccezionale qualità dei suoi reperti; generalmente si tratta di animali costieri o acquatici, ma erano già stati rinvenuti resti di piante e di rettili simili a lucertole, oltre a probabili frammenti di coccodrillo. L'esemplare di Scipionyx fu rinvenuto nel 1980 nei calcari cretacei della cava di Pietraroja da Giovanni Todesco, originario di San Giovanni Ilarione (VR), appassionato di fossili, e da sua moglie, che lo salvarono, assieme ad altri 8 fossili, dalla probabile distruzione ad opera delle ruspe che stavano per sopraggiungere sul luogo degli scavi. Todesco, credendo fosse il fossile d'una semplice lucertola, lo conservò in casa sua per anni; dopo aver visto il film Jurassic Park, pensando che il suo fossile potesse essere un dinosauro, lo affidò per una prima, informale consulenza al paleontologo Giorgio Teruzzi che riconobbe trattarsi di un piccolo dinosauro carnivoro fossile. Il reperto, conseguentemente, venne considerato bene dello Stato e affidato allo stesso Museo civico di storia naturale di Milano, di cui Teruzzi era responsabile della sezione di paleontologia, per lo studio e la conservazione. L'uomo fu denunciato per furto e i carabinieri sequestrarono tutta la sua collezione di fossili. Alla presentazione del fossile a Milano, Todesco fu obbligato a non presentarsi. La sentenza di assoluzione dall'accusa di aver trafugato fossili arrivò infine nel 2004, riconoscendo a Todesco di essere «un benemerito della ricerca e salvaguardia dei Beni culturali». Lo Scipionyx samniticus è stato studiato dai paleontologi Marco Signore e Cristiano Dal Sasso; la loro prima pubblicazione scientifica, relativa allo studio del fossile, uscì sul numero di Nature del 26 marzo 1998. Il fossile, ribattezzato informalmente da un settimanale "Ciro" e così chiamato fino alla classificazione definitiva, è contenuto in una lastra di calcare litografico. Giovanni Todesco ha raccontato la storia del ritrovamento di "Ciro" nel libro Due figli e un dinosauro, uscito nel maggio del 2013.
Diffusione
Genere di dinosauri teropodi viventi in Italia nel Cretaceo inferiore, circa 113 milioni di anni fa.
Bibliografia
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–(EN) (PDF) Comments on the Mesozoic theropod dinosaurs from Italy, su ResearchGate.
–J.I. Canale, S. Apesteguía, P.A. Gallina, J. Mitchell, N.D. Smith, T.M. Cullen, A. Shinya, A. Haluza, F.A. Gianechini e P.J. Makovicky, New giant carnivorous dinosaur reveals convergent evolutionary trends in theropod arm reduction, in Current Biology, 7 luglio 2022.
–Giovanni Todesco e l'irriconoscenza delle istituzioni.
–Jeff Poling, Skippy the dinosaur, su dinosauria.com, Journal of Dinosaur Paleontology, 1998. URL consultato il 1º marzo 2007.
–Tutti i fossili provenienti dal sottosuolo della Repubblica Italiana, facciano essi parte di collezioni pubbliche o private, sono considerati dalla Legge Italiana un "Bene dello Stato" secondo il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, art.88-89 (PDF).
–Leonardi, G. & Teruzzi, G., 1993, "Prima segnalazione di uno scheletro fossile di dinosauro (Theropoda, Coelurosauria) in Italia (Cretacico di Pietraroia, Benevento)", Paleocronache 1993: 7-14.
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–L'Arena.it - Il giornale di Verona - Notizie, Cronaca, Sport, Cultura su Verona e Provincia, su larena.it. URL consultato il 20 agosto 2014.
–Il primo articolo che riportava la notizia è stato "Ho scoperto il primo dinosauro italiano" apparso sul settimanale OGGI del 20/12/1993, firmato Sergio Capone.
–Leonardi, G. & Avanzini, M., 1994, "Dinosauri in Italia", Le Scienze (Quaderni), 76: 69-81.
–Signore, M., 1995, Il teropode del Plattenkalk della Civita di Pietraroia (Cretaceo inferiore, Bn). Thesis, Dip. Paleont. Univ. Napoli "Federico II".
–Dal Sasso, C. and Signore, M. (1998). "Exceptional soft tissue preservation in a theropod dinosaur from Italy." Nature, 392: 383-387.
–La Repubblica/cultura_scienze: Sorpresa, dalle rocce matesi ecco 'Ciro il dinosauro'.
–Cristiano Dal Sasso & Giuseppe Brillante, 2001, Dinosauri italiani, Marsilio pp 256.
–Dal Sasso, C. and Signore, M., 1998, "Scipionyx samniticus (Theropoda: Coelurosauria) and its exceptionally well preserved internal organs", Journal of Vertebrate Paleontology 18 (3): 37°.
–Vedi l'articolo. URL consultato il 27 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2007). sul Paleolab di Pietraroja.
–SCIPIONYX SAMNITICUS - Il dinosauro meglio conservato al mondo, su comune.milano.it, Sito del Museo di storia naturale di Milano. URL consultato il 26 agosto 2013 (archiviato il 26 agosto 2013).
–Reisdorf, A.G., and Wuttke, M. (2012). "Re-evaluating Moodie's Opisthotonic-Posture Hypothesis in fossil vertebrates. Part I: Reptiles - The taphonomy of the bipedal dinosaurs Compsognathus longipes and Juravenator starki from the Solnhofen Archipelago (Jurassic, Germany)." Palaeobiodiversity and Palaeoenvironments.
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Data: 30/09/2002
Emissione: Personaggi famosi Stato: Mozambique |
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Data: 30/11/2015
Emissione: Dinosauri Stato: Solomon Islands Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi |
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Data: 30/04/2019
Emissione: Dinosauri Stato: Maldives Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi |
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